Tutte le info per gite, passeggiate escursioni immersi nella natura e nelle bellezze del nostro territorio
Ricette, preparazioni, piatti tipici, tradizionali: il piacere di scoprire, riscoprire e condividere i sapori che raccontano la nostra storia.
Le eccellenze del territorio presentate attraverso il racconto delle loro origini e del loro contesto per apprezzarle al meglio.
Dove andare, cosa vedere, dove mangiare, dove trovare i prodotti tipici: i consigli per una perfetta gita tra montagne, valli e laghi nel rispetto dell'ambiente e di un turismo sostenibile
Ristoranti e locali tipici dove tradizione e creatività culinaria si sposano per esaltare la qualità dei prodotti locali e creare esperienze di degustazione.
La ricettività, i B&B, gli agriturismo e tutte le strutture di accoglienza di un territorio che fa del turismo una delle sue risorse più importanti.
EATSUBRIA è una realtà editoriale che opera attraverso un portale web e canali social per offrire al pubblico contenuti selezionati, divulgare valori, notizie, approfondimenti e informazioni su prodotti tipici, produttori storici e d'eccellenza del territorio.
La definizione del territorio, parte della zona del nord Italia, che per storia e cultura comune viene chiamata "Regione Insubrica"
Prodotti e produttori in primo piano tra le tante eccellenze presenti in un territorio ricco di prodotti e capacità imprenditoriali
Itinerari e mete selezionati per gite e passeggiate tra storia, cultura, tradizioni e natura
EATSUBRIA è il punto di riferimento scoprire e riscoprire i sapori e i luoghi che meglio rappresentano il territorio dell'Insubria. Con le nostre attività editoriali vogliamo presentare e divulgare il patrimonio enogastromonimo, turistico, culturale e produttivo.
Dal territorio alla tavola: ricette originali proposte da Eatsubria
Le eccellenze enogastronomiche del territorio, selezionate da Eatsubria
I piatti e le preparazioni della tradizione selezionati da Eatsubria
Alcuni dei produttori e rivenditori dove trovare i prodotti proposti
Aggiornamenti dal territorio
EATSUBRIA - RICETTE
Il Bettelmatt è un rinomato formaggio prodotto esclusivamente in alcuni alpeggi della Val Formazza e in Val di Devero, nell’alta Val d’Ossola. Si tratta di un formaggio a pasta semi cotta che si ottiene dalla lavorazione di latte vaccino intero crudo, che viene stagionato almeno due mesi.
Si chiama così perché inizialmente questo formaggio era prodotto esclusivamente all’Alpe Bettelmatt. In questa zona la vegetazione è ricca di un’erba, la mottolina, che conferisce al Bettelmatt il colore giallino che lo caratterizza. L’origine del Bettelmatt risale al XIII secolo, quando la popolazione Walser scese dal nord a colonizzare la fascia subalpina; il formaggio veniva usato per pagare i canoni d’affitto, le tasse e per fare beneficenza. “Bettel” nella lingua walser significa questua, beneficenza e “matt” significa pascolo; l’unione dei due termini, quindi, indica “pascolo della questua”.
Questa tradizione si è andata sempre più perfezionando nel tempo, soprattutto dopo che i Walser impararono a esportare e commerciare il Bettelmatt. I depositi del formaggio, sulle alte montagne erano talvolta piccole cantine nascoste in località segrete, che occorreva tenere d’occhio, perché trattandosi di merce preziosa era un’autentica tentazione per i ladri, tanto che nel 1410, il furto di alcune forme di formaggio, scatenò una guerra e una calata armata degli Urani verso Domodossola in cerca di vendetta!
Biscotti speziati tipici delle feste in Ticino
Nasce nel Novarese come ricetta delle feste
Il panettone simbolo di Bellagio
In Valtellina non c'è Natale senza
Dolce della zona di Como
Un panettone d'eccellenza, originale della Val d'Ossola
*Nascono a Varese e diventano un classico
Dal Ticino il dolce dell'Epifania
PRODOTTI TIPICI - DOLCI DELLE FESTE
Biscotti speziati tipici delle feste in Ticino
Nasce nel Novarese come ricetta delle feste
Un panettone d'eccellenza, originale della Val d'Ossola
Dolce della zona di Como
In Valtellina non c'è Natale senza
Il panettone simbolo di Bellagio
*Nascono a Varese e diventano un classico
Dal Ticino il dolce dell'Epifania
PRODOTTI TIPICI - DOLCI DELLE FESTE
La Ferrovia Retica è una delle linee ferroviarie più suggestive al mondo, capolavoro ingegneristico e patrimonio mondiale dell’Unesco dal 2008. È la tratta ferroviaria più alta delle Alpi, arrivando a sfiorare i 2250 metri, ed è una delle ferrovie non a cremagliera più ripide del mondo con pendenze che raggiungono anche il 7 per cento! Il TRENINO ROSSO del BERNINA attraversa le Alpi lungo un percorso di 60 km offrendo ai viaggiatori scenari fantastici. Salire sulle sue comode carrozze panoramiche è un’esperienza unica:permette di godere di uno spettacolo incredibile, e regala fantastiche emozioni in ogni stagione dell’anno. Nel suo viaggio da TIRANO a St. MORITZ sia d’estate che d’inverno, il Trenino Rosso del Bernina attraversa alcuni dei paesaggi più suggestivi al mondo passando tra prati verdi e tra gli imponenti ghiacciai del Bernina, costeggiando laghi e fiumi da fiaba. Lungo il percorso è possibile scendere dal treno e scoprire i caratteristici paesini o fare passeggiate fra le Alpi svizzere grazie a numerosi itinerari ben segnalati e risalire quindi per proseguire sino a St. Moritz o per rientrare a Tirano. Da fare almeno una volta nella vita!
Visita il sito ufficiale del Trenino Rosso del Bernina: Sito Ufficiale
Per prenotare direttamente il trenino, collegati a questa pagina ufficiale: Prenotazioni
Redazione Eatsubria
Da Castiglione Olona, appena a sud di Varese, parte la pista ciclopedonale della Valle Olona che si estende per circa 20 chilometri sino a Castellanza costeggiando l'antica Ferrovia della Valmorea e il fiume Olona. Passeggiare lungo questo facile e pianeggiante percorso è un'ottima opportunità per scoprire tante ricchezze storiche e artistiche del territorio, a partire proprio da Castiglione Olona, antico borgo ricco di testimonianze, un raro e prezioso scrigno d’arte lungo il corso del fiume Olona. L’origine di Castiglione Olona risale attorno all’anno 400 quando, secondo la leggenda, le truppe del generale romano Stilicone fondarono qui un accampamento, sui resti del quale nacque poi il borgo. Ecco perchè molti ritengono che il nome di Castiglione derivi dal latino “Castrum Legionis”. Dopo il passaggio delle truppe romane, vi fu quello dei Longobardi ed infine, attorno all’anno 1000, il territorio divenne possedimento della nobile famiglia milanese dei Castiglioni. Nel 1350 nasce Branda Castiglioni, futuro Cardinale. A lui Castiglione Olona deve la sua fama e la sua bellezza. Divenuto tra i personaggi più importanti ed influenti del suo tempo, da Cardinale decise ed attuò la trasformazione del borgo, costruendo palazzi e chiese degni di una grande città, coinvolgendo i più rinomati artisti ed architetti dell’epoca. Così il borgo divenne un esempio di piccola città rinascimentale che rispecchiava i canoni architettonici della città ideale, tanto che molti secoli più tardi Gabriele d’Annunzio definì Castiglione Olona “l’isola di Toscana il Lombardia”.
Redazione Eatsubria
Bisognava avere ingegno e fantasia per ricavare da ingredienti poveri e a volte scarsi ricette gustose che rallegravano l’anima e rinvigorivano il corpo ed una di queste è la MALBUMFANNU. La Malbumfànnu è una pietanza tipica di molte località alpine che, come sempre assume nomi diversi a seconda del luogo. Non è una frittata né una crepe; si potrebbe dire che assomigli alle miasce piemontesi o alle “fiadarde” ed ai “chishöi” valtellinesi. La Malbumfànnu è tipica delle comunità Walser, la popolazione giunta dal Vallese svizzero nella zona italiana sotto il Monte Rosa circa 900 anni anni fa, che ha mantenuto nel tempo l’originaria lingua, cultura e tradizioni. La preparazione della Malbumfànnu richiede tre cucchiaini di farina di mais tostato nel forno e macinato finemente, un cucchiaino di farina bianca, due uova, due cucchiai di latte, un pizzico di sale ed un pezzetto di burro. Le farine vanno mescolate con le uova, il burro, il latte ed un pizzico di sale fine, per fare un impasto. Si deve quindi sciogliere il burro nella padella nella quale si versa l’impasto, che va cotto da entrambe le parti, finché la Malbumfànnu è dorata. A volte si aggiunge durante la cottura anche una fettina di toma per insaporirla e viene quindi farcita con formaggi o salumi o radicchio di stagione, oppure, per fare la malbumfànnu dolce, vi si aggiunge un cucchiaio di zucchero o una mela affettata.
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