Tutte le info per gite, passeggiate escursioni immersi nella natura e nelle bellezze del nostro territorio
Ricette, preparazioni, piatti tipici, tradizionali: il piacere di scoprire, riscoprire e condividere i sapori che raccontano la nostra storia.
Le eccellenze del territorio presentate attraverso il racconto delle loro origini e del loro contesto per apprezzarle al meglio.
Dove andare, cosa vedere, dove mangiare, dove trovare i prodotti tipici: i consigli per una perfetta gita tra montagne, valli e laghi nel rispetto dell'ambiente e di un turismo sostenibile
Ristoranti e locali tipici dove tradizione e creatività culinaria si sposano per esaltare la qualità dei prodotti locali e creare esperienze di degustazione.
La ricettività, i B&B, gli agriturismo e tutte le strutture di accoglienza di un territorio che fa del turismo una delle sue risorse più importanti.
EATSUBRIA è una realtà editoriale che opera attraverso un portale web e canali social per offrire al pubblico contenuti selezionati, divulgare valori, notizie, approfondimenti e informazioni su prodotti tipici, produttori storici e d'eccellenza del territorio.
La definizione del territorio, parte della zona del nord Italia, che per storia e cultura comune viene chiamata "Regione Insubrica"
Prodotti e produttori in primo piano tra le tante eccellenze presenti in un territorio ricco di prodotti e capacità imprenditoriali
Itinerari e mete selezionati per gite e passeggiate tra storia, cultura, tradizioni e natura
EATSUBRIA è il punto di riferimento scoprire e riscoprire i sapori e i luoghi che meglio rappresentano il territorio dell'Insubria. Con le nostre attività editoriali vogliamo presentare e divulgare il patrimonio enogastromonimo, turistico, culturale e produttivo.
Dal territorio alla tavola: ricette originali proposte da Eatsubria
Le eccellenze enogastronomiche del territorio, selezionate da Eatsubria
I piatti e le preparazioni della tradizione selezionati da Eatsubria
Alcuni dei produttori e rivenditori dove trovare i prodotti proposti
Aggiornamenti dal territorio
I CUPETT o cupéti, sono un dolce tradizionale di Busto Arsizio. La storia vuole che i promessi sposi delle giovani bustocche portassero le tipiche cialde ripiene di mandorle caramellate (i cupéti) a casa dell'amata l'8 dicembre per chiederne la mano. In questa giornata mentre la festa di S. Ambrogio si svolgeva prevalentemente al centro della città, la concomitante festa della Madonna si localizzava nella zona di S. Michele nella piazzetta della "Madòna dal Pra” dove decine e decine di bancarelle offrivano i croccanti, i torroni, i diavolotti, i manecristi, lo zucchero filato ed altre dolcerie, ma la regina fra tutte era “la cupéta”. Se S. Ambrogio portava ai bustocchi mele e aranci, la Madonna portava loro i "cupéti". Tanto che la festa dell’Immacolata Concezione a Busto era 'la festa di cupéti' ed anche appunto la festa di “murùsi’ (Ia festa dei fidanzati). Negli anni passati il tempo che trascorreva tra il fidanzamento ed il matrimonio era breve: sei mesi, un anno al massimo “par mia tirá trop i robi a la lunga!” e la maggior parte dei fidanzamenti avveniva in via ufficiale proprio nella festa della Immacolata. Se S. Ambrogio aveva sussurrato parere favorevole all`orecchio del “regiù", il capofamiglia, il fidanzato veniva ammesso nella casa della fidanzata la sera della Madonna. Naturalmente, per addolcire il suo ingresso, il fidanzato si recava a casa della 'morosa' munito del suo bravo ‘scartoz da cupéti’. Almeno una dozzina, perché “i boc i éran tanti da cuntentá” e non si poteva assolutamente fare brutte figure!
BROLO è un paese di 357 abitanti che si affaccia sul Lago d’Orta, in provincia di Verbania. È un luogo particolare perchè è... il paese dei gatti! Sono rappresentati sui tetti delle case, sulle mattonelle dei numeri civici, a decoro delle facciate, nelle piazze e in ogni strada del paese. Ma nel borgo ci sono anche gatti veri: spuntano dalle finestre delle case, dai davanzali, molti passeggiano nelle vie, sono liberi e vengono curati dagli abitanti del luogo. Tutto ebbe inizio nel 1756 quando Brolo chiese al vicino paese di Nonio, di potersi separare dalla Parrocchia di San Biagio provvedendo a tutte le spese. I vicini, scettici, coniarono il motto: “Quand al vien parrocchia Brol, al ratt a metrà su ul friol” e cioè “quando a Brolo ci sarà la parrocchia il topo si metterà il mantello”. Ma furono smentiti dall'impegno dei "brolesi" che oltre a costruire la loro chiesa, scacciarono tutti i topi che effettivamente infestavano il paese e nel 1767 il motto divenne “È stata fatta la parrocchia a Brolo ed il ratto ha messo il mantello”. La leggenda dice a suggello dell'opera venne inchiodato sulla porta di una delle autorità di Nonio un piccolo topo con addosso un mantello a significare che i gatti, gli abitanti di Brolo, avevano cacciato i topi con il mantello, alludendo agli abitanti di Nonio. Ogni anno sono molti i visitatori che vengono in questo borgo e ancora oggi gli abitanti del paese sono orgogliosi di questa loro tradizione ed esibiscono con orgoglio il loro amore per i gatti.
Vuoi visitare il paese di Brolo, in provincia di Verbania, sul Lago d'Orta? Segui la mappa per raggiungerlo
Redazione Eatsubria
La Ferrovia Retica è una delle linee ferroviarie più suggestive al mondo, capolavoro ingegneristico e patrimonio mondiale dell’Unesco dal 2008. È la tratta ferroviaria più alta delle Alpi, arrivando a sfiorare i 2250 metri, ed è una delle ferrovie non a cremagliera più ripide del mondo con pendenze che raggiungono anche il 7 per cento! Il TRENINO ROSSO del BERNINA attraversa le Alpi lungo un percorso di 60 km offrendo ai viaggiatori scenari fantastici. Salire sulle sue comode carrozze panoramiche è un’esperienza unica:permette di godere di uno spettacolo incredibile, e regala fantastiche emozioni in ogni stagione dell’anno. Nel suo viaggio da TIRANO a St. MORITZ sia d’estate che d’inverno, il Trenino Rosso del Bernina attraversa alcuni dei paesaggi più suggestivi al mondo passando tra prati verdi e tra gli imponenti ghiacciai del Bernina, costeggiando laghi e fiumi da fiaba. Lungo il percorso è possibile scendere dal treno e scoprire i caratteristici paesini o fare passeggiate fra le Alpi svizzere grazie a numerosi itinerari ben segnalati e risalire quindi per proseguire sino a St. Moritz o per rientrare a Tirano. Da fare almeno una volta nella vita!
Visita il sito ufficiale del Trenino Rosso del Bernina: Sito Ufficiale
Per prenotare direttamente il trenino, collegati a questa pagina ufficiale: Prenotazioni
Redazione Eatsubria
Da Castiglione Olona, appena a sud di Varese, parte la pista ciclopedonale della Valle Olona che si estende per circa 20 chilometri sino a Castellanza costeggiando l'antica Ferrovia della Valmorea e il fiume Olona. Passeggiare lungo questo facile e pianeggiante percorso è un'ottima opportunità per scoprire tante ricchezze storiche e artistiche del territorio, a partire proprio da Castiglione Olona, antico borgo ricco di testimonianze, un raro e prezioso scrigno d’arte lungo il corso del fiume Olona. L’origine di Castiglione Olona risale attorno all’anno 400 quando, secondo la leggenda, le truppe del generale romano Stilicone fondarono qui un accampamento, sui resti del quale nacque poi il borgo. Ecco perchè molti ritengono che il nome di Castiglione derivi dal latino “Castrum Legionis”. Dopo il passaggio delle truppe romane, vi fu quello dei Longobardi ed infine, attorno all’anno 1000, il territorio divenne possedimento della nobile famiglia milanese dei Castiglioni. Nel 1350 nasce Branda Castiglioni, futuro Cardinale. A lui Castiglione Olona deve la sua fama e la sua bellezza. Divenuto tra i personaggi più importanti ed influenti del suo tempo, da Cardinale decise ed attuò la trasformazione del borgo, costruendo palazzi e chiese degni di una grande città, coinvolgendo i più rinomati artisti ed architetti dell’epoca. Così il borgo divenne un esempio di piccola città rinascimentale che rispecchiava i canoni architettonici della città ideale, tanto che molti secoli più tardi Gabriele d’Annunzio definì Castiglione Olona “l’isola di Toscana il Lombardia”.
Redazione Eatsubria
Nel suggestivo Chiostro di Voltorre a Gavirate, la magia del Natale prende vita attraverso una rassegna di presepi provenienti da diverse tradizioni e culture. L’esposizione offre un viaggio tra arte, spiritualità e folklore, con opere realizzate da artigiani locali e appassionati del settore. Ogni presepe racconta una storia, reinterpretando in modo unico il mistero della Natività. Un’occasione speciale per scoprire l’eleganza dei dettagli, la ricchezza dei materiali e la creatività che rendono questa tradizione tanto affascinante. Dai presepi classici, ricchi di particolari evocativi, a creazioni più moderne, l’esposizione racconta la bellezza e la diversità di questa antica arte. Ogni diorama è una finestra su mondi incantati, dove la luce, i materiali e le ambientazioni si uniscono per dar vita a scene cariche di poesia e simbolismo. Un percorso suggestivo tra le antiche vie di un “borgo” completamente creato dal nulla, perfetto in ogni dettaglio, tra antichi muri, travi in legno e scorci panoramici. La ProLoco Gavirate, organizzatrice dell’evento, ha voluto ambientare la mostra dei presepi inserendola in un contesto unico, creativo. Un borgo antico, completamente ricostruito per farti ammirare i meravigliosi diorami immergendoti profondamente nell’atmosfera natalizia, camminando in un borgo antico, con muri di pietra meticolosamente realizzati a mano, travi in legno perfettamente riprodotte e finestre all’interno delle quali fanno bella mostra le ricostruzioni minuziose e affascinanti delle scene dalla natività, piccoli mondi luminosi emozionanti. Il percorso regala emozioni per tutti: per i bimbi che entrano in un mondo incantato e per i grandi che ritrovano una dimensione che li fa tornare bambini felici.
GIORNI DI APERTURA
8/14/15 dicembre
dal 21 al 31 dicembre 2024
dal 1 al 6 gennaio 2025
ORARI DI APERTURA
Giorni feriali:
14.30 - 18.30
Domeniche e festivi:
10.00 - 12.00 / 14.30 - 18.30
25 dicembre 2024:
17.00 - 21.00
27 dicembre 2024 Festa di Gavirate:
Apertura anche al mattino
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